Ok, ha ragione Johnny
(il marketing digitale l'abbiamo buttato dal finestrino)
Quando è nato questo sito, non c’era alcun piano editoriale. Nessuna ricerca di parole chiave e idea di posizionamento. Nessun contenuto creato per riempire un vuoto, nessun filo conduttore se non le cose che ho fatto e che so fare.
Peggio ancora, il mio blog non parla né di scrittura né di fotografia. Non troverete oggi (domani chissà), articoli come “i 10 errori da evitare per il servizio fotografico al matrimonio del vostro migliore amico” (che pure ho scritto da ghost writer), o guide accattivanti tipo “come superare il blocco dello scrittore in 3 semplici passi”. Cose che ti danno valanghe di clic, se ben fatte.
No. Quando è nato c’eravamo io e Johnny, l’uno di fronte all’altro, a decidere una volta e per tutte chi comanda e cosa ci piace fare.
Perché dei due lui è quello più sveglio, più smart, più intraprendente. Ma io sono quello che conosce la strada, l’unica che conti alla fine.
E così quando l’abbiamo finito, il sito, lui mi ha subito fatto notare che non c’era nessun video virale, nessun articolo che faccia da cornerstone content, nessuna keyword ottimizzata. E ha concluso, forse affrettatamente, che Zio Google & soci ci ignoreranno o quasi, e che un vero motivo per cui un visitatore debba restare su questo sito non c’è. E che il massimo a cui possiamo aspirare sono curiosi e perditempo.
Gli ho risposto che i curiosi spesso sono molto intelligenti e che i perditempo i flussi vitali e lavorativi alla fine li gestiscono assai meglio degli altri, perché quello che sembra “perso” torna con gli interessi quando meno te lo aspetti.
Gli ho risposto: però ci siamo divertiti assai, anche se è stato faticoso. E questa cosa si vede, pure se non sappiamo se sarà contagiosa (io credo di sì). Così gli ho proposto un patto: il primo che ci chiede un piano editoriale per un sito, io gli indico la strada, lui fa tutto il resto.
Johnny mi ha sorriso e ha detto: ok, è un bene che ci sia pure io.
Io gli ho fatto credere che ha ragione 😉