Una casa con le ruote
Il blog di un belga-napoletano
8. L’imbarco
Novembre 2019
Il Porto di Huelva è in una zona bruttissima. Circondato da raffinerie e industrie petrolifere, non lascia niente all’immaginazione. Viene solo voglia di andarsene il più presto possibile. Io sto qui dalle 18 di ieri sera, perché sono arrivato in anticipo, per capire com’era la situazione. Mi sono accodato ai camper, ho guardato un film sul mio tablet e mi sono messo a dormire.
Alle 9.30 del mattino gli addetti all’imbarco cominciano ad ordinare le fila. Alla fine ne escono 6, e io sono nell’ultima.
Davanti a me c’è un camioncino mezzo scassato. Lo guida Antonio, un sevillano che va prendere sua madre e a organizzarle il trasloco.
“Si è fatta vecchia, che ci fa sola a Fuerteventura?!”, mi dice allegro. La sua catena d’oro al collo, le sue mani ruvide e la carnagione scura ne fanno un uomo del Sud, un uomo del popolo, che mescola allegria e fatica. Potrebbe essere tranquillamente nato a Napoli, la mia seconda patria.
Di fianco ho l’altra faccia dell’Europa o, se preferite, del mondo. Un’Audi di ultima generazione, che monta un trailer superaerodinamico sul tetto, dove campeggia una scritta pubblicitaria fluorescente che cita il nome di un campione di windsurf. Dal posto di guida scende un ragazzo dai capelli castani, lunghi e ricci, che provano a nascondere il naso pronunciato. Si chiama Thomas, è olandese, ha 25 anni e come me va a svernare alle Canarie. A dispetto delle robuste risorse finanziarie di cui sembra godere, è molto semplice e alla mano. Mi racconta che ci va ogni anno e che ha una ragazza mora e dolce che lo aspetta a casa.
Siamo alle solite, mi tocca ripetere la litania: io la ragazza mora e dolce non ce l’ho. Non ho nemmeno una casa, non in senso tradizionale. Ho questo furgoncino, riadattato per viverci dentro e viaggiare. E di ragazze ne ho avute tante, certo, ma nessuna mai resta.
Nemmeno Corinne l’ha fatto. Non avrebbe potuto, né io avrei potuto cambiare la direzione del mio viaggio. Ma di questo magari parleremo un’altra volta…
Dopo tre ore di attesa qualcosa si muove. Antonio mi fa un cenno: “Ora ci fanno entrare”.
Una volta a bordo comincio a esplorare la nave: è bella ed accogliente, con una grande terrazza a poppa. Mi affaccio, scorgo una ragazza seduta tra un gruppo di uomini avanti negli anni che si gode una birra fresca al sole.
Chiamo Thomas, l’olandese. C’è una sdraio libera laggiù, gli dico. Lui non afferra il senso della mia indicazione, pensa che sia un mio cruccio, o una mia stranezza. Non è molto sveglio questo Thomas.
Alla fine arriviamo alla sdraio e ci mettiamo a parlare degli squali che si trovano alle Canarie.
Poco dopo la ragazza interviene nella discussione. Parla un buon inglese, con un leggero accento spagnolo. Non è bella, ma è molto simpatica e ha una personalità straripante. E poi, come si direbbe a Napoli, è una carnalona, che grosso modo vuol dire sanguigna, tenera e verace.
Scopriamo che è un’insegnante di lingue. Nemmeno il tempo di dirlo e tra noi tre è sbocciata una fantastica amicizia.
Le ore di viaggio cominciano a passare veloci tra un aperitivo, una partita di bingo e l’intrattenimento dell’Animazione. Maria, questo è il nome della nostra nuova amica, quando balla lo fa con un entusiasmo irresistibile, da ragazzina.
Perché il pezzo forte dell’Animazione è proprio il ballo.
Già, l’Animazione…
Sono in quattro, due ragazzi e due ragazze. I ragazzi sono dei ballerini eccezionali. Uno è bravo, ma insiste troppo sulla sua effeminatezza. E poi è borioso. L’altro, Adrien, un galiziano, incanta per la bravura. E’ stato ballerino a Broadway, almeno così dice.
Le ragazze: una è venezuelana, dolce e simpatica. L’altra è delle Canarie, sexy e con le forme giuste, ma un po’ volgare.
Dopo il tramonto vado a prendere la bottiglia di rum, mentre Maria si trasforma in una fantastica vivandiera. Lei, originaria dell’Andalusia e delle campagne di Albacete, ci offre i sapori forti e genuini della sua terra: olive, tortilla fresca e un sugoso pollo all’aglio. Un fare generoso, dettato da un autentico desiderio di condivisione, che però, stranamente, ha messo Thomas a disagio. I ricchi, si sa, sono sempre un po’ bacchettoni.
Verso mezzanotte a ballare sulla terrazza siamo rimasti soltanto in 5 o 6, ma è bello lo stesso, perché il rum ha svolto bene il suo lavoro.
E’ stato allora che Adrien, il ballerino di Broadway, ha cominciato ad aprirsi e a raccontare. La ragazza delle Canarie qualche settimana prima lo aveva sedotto.
“Giuro che è stata la scopata della mia vita”, ha detto.
“Il problema è arrivato dopo. Lei voleva il posto nell’animazione, io mi sono speso molto per farglielo avere. Ma una volta firmato il contratto è venuta da me a dirmi che non prova un bel niente”.
“Es una perraaa!!!”, gli ha fatto eco la responsabile dell’animazione, una ecuadoregna rubiconda con un viso bellissimo che nel frattempo si era unita a noi insieme a un dj francese.
Ci sono sempre due versioni di una storia d’amore, almeno due. Però il racconto di Adrien trasudava dolore. Era autentico. Ho provato tenerezza per la sua persona e l’ho sentito molto vicino. Siamo finiti a parlare di donne e ho scoperto che avevamo parecchio in comune sotto questo punto di vista.
“Se proprio non trovo la donna della mia vita,” – ha chiosato verso le due del mattino – “ ho sempre mia sorella che mi ama per quello che sono”.
La sorella di Adrien è anche lei ballerina. Io per un attimo ho pensato che, viste le circostanze, potrebbe amare me oltre che Adrien, ma è stato soltanto un pensiero fugace e licenzioso inebriato dai fumi dell’alcol.
Era decisamente ora di andare a dormire. Ho preso il mio materassino da camping, ho trovato un angolo riparato e mi sono sdraiato.
Maria mi ha invitato da lei.
“Ho accesso alle poltrone vip, vieni anche tu”.
Ma si capiva benissimo che non voleva solo dormire. Io invece sì, così l’ho salutata con il calore che meritava, ma senza andare oltre.
La mattina dopo lei e Thomas sono venuti a svegliarmi. Maria era in piena forma, sprizzava energia da tutti i pori, io ero più stanco della notte precedente.
Ci siamo messi sulla terrazza a guardare le isole avvicinarsi. E’ stato emozionante.
Il mare aveva dei colori bellissimi. Lanzarote, con le sue case bianche sulla terra vulcanica, sembrava toccarci il cuore.
Il prossimo capitolo sarà disponibile dal 2 maggio 2020 alle ore 8